Valentina Maini
Quaderno cicatrice
Quaderno cicatrice è un contenitore di gesti visivi e testuali. Interrotto nel 2015, è stato ripreso quasi dieci anni dopo. Si muove a ritroso, è un granchio. Parla italiano e a volte francese. Gioca con il vocabolario e con la vita. È timoroso e incosciente. Balbetta, sussurra, grida. Cerca invano di raccogliere alcuni dolori, alcuni momenti di vuoto, alcune forme di felicità, alcune persone. È organizzato in mesi, ma non si può dire che sia ordinato. È un calendario, un promemoria, un giardino. Potrebbe apparire rigido e talvolta sregolato. Come il tessuto cicatriziale, non è elastico. Al contrario del tessuto cicatriziale non ripara, espone. Può causare aderenze, dolore, prurito. La sua forma ricalca il processo patologico che lo ha determinato. È ancora pieno di rabbia. Potrebbe discendere dalla guarigione di una ferita.
Valentina Maini scrive e traduce. Ha pubblicato un romanzo (La mischia, Bollati Boringhieri) e una raccolta di poesie (Casa rotta, Arcipelago Itaca). Tra le sue traduzioni più recenti: Riddance di Shelley Jackson, Alla gola di Henry Hoke, Vuoto d’aria di Clémentine Haenel. Lavora come artigiana.
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