Antonio Francesco Perozzi
on land
15x18 cm
112 pagine
on land è un tentativo di esaurimento del paesaggio attraverso la descrizione. Dighe, impianti fotovoltaici, casali in disuso, autostrade, radure, innesti tra boschi e fabbriche: ogni prosa che compone il libro si concentra su uno spazio liminale e lo dissipa attraverso il linguaggio, attraverso un uso rigoroso – e perciò allucinato – dell’argomentazione. Per questo, più che indicare una coordinata, le stringhe numeriche che accompagnano i testi sono la traccia di un’evanescenza, il tassello di una cartografia che si disfa proprio nel momento in cui mira a replicare esaustivamente i luoghi. on land è del resto una serie, un libro privo di epica: il lettore lo attraversa senza bussole, oscilla tra esplorazione geografica e inventario.
Antonio Francesco Perozzi vive in provincia di Roma e insegna nella scuola secondaria. I suoi ultimi libri sono Lo spettro visibile (Arcipelago Itaca, 2022), bottom text (in Poesia contemporanea. Sedicesimo quaderno italiano, Marcos Y Marcos, 2023) e soluzioni per ambienti (Zacinto, 2024). Suoi contributi critici e creativi sono apparsi in riviste e antologie. Cura il blog La morte per acqua e il podcast Spara Jurij.
Disponibile dal 14 ottobre, preordina a 12 euro invece di 15
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Antonio Francesco Perozzi /on land
41.967444, 12.797194
Accedendo, al margine della città, allo scheletro della cartiera, si può camminare in uno spazio diverso. Azioni che si danno per scontate, come procedere in piano, afferrare oggetti, scivolare tra due stanze contigue, sono qui compromesse. D’altra parte, eventi quali recidersi il palmo con un fondo di bottiglia o seguire un corridoio mozzarsi e dispiegare, nel quadrato, l’area boschiva, favoriscono relazioni nuove tra l’individuo e il suo rifugio. Logica che, se accolta, fa generare in ogni corridoio finestre vegetali, reinquadramenti del percorso, modalità avverse. Ecco perché sforzarsi di ricordare e il tentativo ripetuto di raggiungere un secondo livello sono la stessa esperienza. L’abbandono ha prodotto questo risultato. Lo stabile un tempo era una fabbrica e ora si viene abbandonati, entrando.